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Argenta un difficile sviluppo dell’identità urbana tra distruzione, ricostruzione e trasformazione.

Questo articolo è la sintesi della seconda parte della presentazione che l’autore ha tenuto in occasione del convegno tecnico “Giornate di studio “400 anni dal sisma di Argenta – Marzo 1624-2024”.Pianura Padana e Terremoti: perché Argenta è sismica. 22 marzo 2024”

Come non era, più o meno dov’era

La storia urbana di Argenta è caratterizzata da un evento distruttivo catastrofico il cui carattere però è quello di essere di origine umana e non naturale. Il 12 aprile 1945 infatti il centro urbano viene completamente distrutto da massicci bombardamenti aerei delle forze anglo-americane[1].  Nella ricostruzione post bellica il volto irreparabilmente sfigurato della città antica[2] lascia spazio a una “nuova” pianificazione che voleva dare rigore e ordine, senza però trovarne compiutezza negli intenti.

L’impronta urbana di Argenta diviene quindi nella sua ricostruzione del dopoguerra un unicum, non segue il luogo comune del com’era e dov’era, della ricerca estetica di una materialità e percezione dello spazio urbano stratificato, né tantomeno percorre le vie del dov’era ma come non era.

Ci troviamo difronte a quello che Renzo Piano definisce ” il desiderio di innocenza” dal peso della memoria. Si è voluto cancellare, dimenticare.

La città consolidata si completa negli anni ottanta completando quel percorso di “nuova forma brutalista” che congela un assetto urbano difficile da inquadrare sia per materia del costruito sia per forma dello spazio.

Per l’urbanistica argentana esiste quindi un prima e un dopo, non tanto riferibile all’evento sismico del 1624 quanto alla ricostruzione avvenuta nel primo e secondo dopoguerra. Il tessuto antico perde di significato e scompare, non per volontà ma per devastazione, l’intera leggibilità del succedere della storia.

La ricostruzione, palesemente antitetica a quanto succederà per Gibellina[3] o per Craco[4], avviene sullo stesso sedime della città antica, con nuovi materiali, nuove tipologie edilizie nuove infrastrutture. Non si tratta di ricostruzione ma di costruzione di “nuovo strato urbano” caratterizzato da logiche, principi e tecnologie peculiari dell’epoca del secondo dopoguerra, analogamente a quanto avvenne nel 1683 per Siracusa e in particolare per Ortigia con la ricostruzione tardo barocca, Argenta mantiene l’assetto territoriale e ne plasma le trasformazioni successive ma avvia un diverso percorso di insediamento urbano dettato del clima socio economico postbellico.


[1] Sull’argomento si veda “Argenta Gap. La battaglia finale della campagna d’Italia. Aprile 1945”, Rino Moretti, ed. Ugo Mursia, 2005

[2] Si veda “L’immagine della città costruita. Percezioni e linguaggi architettonici della città di Argenta”, Michele Bondanelli, in annali UNIFE Supplemento XIV Sezione di Lettere, 2019.

[3] Cittadina situata nella valle del Belice distrutta dal terremoto del 1968 e ricostruita completamente in una zona di territorio diversa.

[4] Craco è una Ghost Town della Basilicata, in provincia di Matera, abbandonata e trasferita in altro luogo a causa del dissesto idrogeologico.